Associazione Nazionale Italiana Buying Offices

Profilo

L’ANIBO, Assocazione Nazionale Italiana Buying Office nasce a Firenze nel 1956, con l’intento di offrire un sempre più efficiente servizio agli acquirenti esteri interessati all’aquisto di prodotti italiani.

In oltre sessant'anni di attività gli uffici ANIBO hanno fatto scoprire al mondo il gusto, il genio e la cultura italiana, che hanno creato e continuano a creare prodotti esclusivi e irripetibili.

I piccoli capolavori del Made In Italy nascono tutti i giorni in botteghe artigiane o in tecnologiche industrie sparse su tutto il territorio italiano. Il lavoro dei Buying Office ANIBO sta nel ricercare e valorizzare questa produzione di qualità, aiutando l’azienda italiana ad andare incontro con maggiore efficacia alle esigenze del compratore estero.

La profonda conoscenza del tessuto produttivo e del mercato italiano sono la principale caratteristica degli associati ANIBO, unita alla passione, all'intraprendenza e all'abilità nell'intermediazione.

Grazie a queste sinergie col territorio e con le reti internazionali di buyer, ANIBO riesce a indirizzare i clienti esteri verso quelle forniture che meglio si adattano alle loro necessità, facendo incontrare domanda e offerta di Made In Italy.

I buying offices ANIBO trattano tutte le più importanti categorie merceologiche, dall'agroalimentare agli articoli da regalo, dall'abbigliamento agli accessori moda, dalla pelletteria ai tessuti, dai giocattoli all'arredamento.

Ogni singolo ufficio associato ha le proprie tradizioni e specializzazioni merceologiche, ma tutti hanno in comune la caratteristica di offrire un servizio globale e altamente professionale mirato all'esclusivo interesse e soddisfazione del cliente stesso.

Anibo

Il primo buying office italiano nasce nel 1923 a Firenze con lo scopo di promuovere sui mercati esteri la creatività dell’artigianato toscano che all'epoca era molto fiorente nei settori della paglia, pelle ed alabastro.

Negli anni successivi, con l’avvento del regime fascista e della politica di autarchia, l’esportazione crollò, per riprendere nel secondo dopoguerra. In quel periodo, con il ritorno dei grandi gruppi di acquisto statunitensi e non, favoriti dal piano Marshall, si assiste alla riapertura di uffici diretti ed indipendenti, volti ad aiutare i clienti esteri ad acquistare e le aziende e le piccole aziende familiari ed artigiane a produrre per l’esportazione.

ANIBO nasce nel 1956 quando un gruppo di questi uffici, già operanti da anni con l’estero, decide di riunirsi in un’associazione per meglio tutelare la propria categoria ed allo stesso tempo collaborare con le istituzioni allo sviluppo ed alla promozione del Made in Italy nel mondo.

In quel periodo l'ANIBO ebbe un ruolo centrale di pari passo gli anni del miracolo economico italiano e dell’affermarsi del prodotto Made in Italy nel mondo. Sono gli anni delle sfilate di Pitti in Sala Bianca a Palazzo Pitti, promosse dal marchese Giorgini, buyer e primo storico presidente ANIBO. Ed è proprio in questo periodo che nascono le più importanti fiere a cui ANIBO contribuisce in maniera rilevante: il Pitti Donna ed il Mait di maglieria negli anni ‘60, il Gift per l’articolo da regalo, Linea Pelle per tutto il settore pelletteria negli anni ‘70, manifestazioni che vedono l’affermazione di eccellenze della moda come Pucci e Ferragamo.

Sono gli anni anche delle prime grandi Italian Promotions, autentiche settimane italiane di vendita di nostri prodotti all’interno dei più prestigiosi grandi magazzini in tutto il mondo, correlati con una presenza delle istituzioni che svolgevano anche una funzione promozionale, turistica e culturale.Negli anni successivi ANIBO ha supportato tante piccole aziende familiari artigiane italiane a crescere e trasformarsi in vere e proprie industrie.

In occasione dei drammatici eventi del 1966 l’ANIBO svolge un ruolo determinante per il salvataggio delle aziende danneggiate dalla piena dell’Arno. Grazie all'intervento dell’allora presidente ANIBO Enzo Tayar, del Marchese Pucci e del presidente di American Chamber of Commerce Beppe Fantacci, dopo un viaggio a New York furono raccolti oltre 1 milione e mezzo di dollari (cifra enorme per quei tempi) devoluti dai grandi magazzini americani, tutti clienti di uffici ANIBO, a beneficio di 316 aziende danneggiate dall’alluvione, aziende tutte fornitrici dei clienti stessi in una lista stilata dall'ANIBO.

ANIBO negli anni ha sempre mantenuto la propria identità ed immagine, cercando di seguire le tendenze di mercato e curando la qualità sia della clientela che dei prodotti, di pari passo con le varie crisi e rilanci dell’industria italiana.

Il nuovo millennio ha visto ANIBO sempre più attiva nella collaborazione con le istituzioni per unire pubblico e privato nel comune intento di rilanciare il prodotto italiano nel mondo.

Nonostante le gravi difficoltà del sistema produttivo nostrano e una generale contrazione nei consumi internazionali, nonché l’oggettivo alto costo del prodotto italiano, ANIBO contribuisce ancora oggi all'esportazione di oltre 500 milioni di euro di prodotti verso clienti in tutti i continenti.

Nonostante le gravi difficoltà del sistema produttivo italiano e una generale contrazione nei consumi internazionali ,nonchè l’oggettivo alto costo del prodotto italiano, anibo contribuisce ancora oggi all'esportazione di oltre 500 milioni di euro di prodotti verso clienti in tutti i continenti .

Anibo